La rinascita socio-culturale della Sicilia

Storia, cultura, tradizione sono i valori da riscoprire per porre le basi per il processo di rinnovamento della Sicilia e dei Siciliani.

  • All'istruzione e alla ricerca bisognerà destinare il massimo delle risorse in quanto è ampliamente dimostrato che i paesi che più hanno investito nell'istruzione e nella ricerca sono i paesi con i più alti tassi di sviluppo e di progresso. Occorre rivitalizzare le istituzioni scolastiche a tutti i livelli, con particolare riguardo alle Università e agli Istituti di ricerca. Il Movimento Siciliano d'Azione” propugna la creazione di un'Università Mediterranea e di un Istituto Regionale di Scienze Amministrative.

• La lingua e la storia Siciliana, ed il loro insegnamento scolastico, devono essere rivalutate affinchè i Siciliani riaffermino dignità culturale e senso di appartenenza, e le nuove generazioni non disperdano un patrimonio storico-culturale unico al mondo . 

•Il ruolo della donna dovrà essere valorizzato non solo in termini ‘di pari opportunità sociali e lavorative ma, soprattutto, quale elemento nuovo e propulsivo per un vero cambiamento della Società isolana. Il Movimento Siciliano d'Azione si impegnerà per la tutela della donna nel campo del lavoro, dell'assistenza e della previdenza. 

•Il futuro dei giovani deve essere assicurato, e l'esodo dei cervelli scomparire, non tramite deteriori forme assistenzialistiche, ma mediante un'efficace inserimento nelle Istituzioni e nei progetti che richiedono ammodernamento e innovazione culturale. Utilizziamo a dovere i fondi dell'Unione Europea, evitiamo gli sprechi, azzeriamo i privilegi, ma investiamo sui giovani e sul futuro della Sicilia. 

• Per gli anziani bisognerà ricercare un miglior inserimento sociale, utilizzando la loro esperienza e disponibilità a vantaggio della Società: forme di volontariato per il controllo e la manutenzione di paesi e città, insegnamento di mestieri e professioni per giovani apprendisti o disoccupati, o qualt'altro possa renderli attivi, riconoscendo loro contenute gratificazioni economiche.

 • Per i nostri Emigranti all'estero il Movimento Siciliano d'azione proporrà l'istituzione di corsi di cultura siciliana; saranno proposti sgravi fiscali e facilitazioni per coloro che vogliano investire in Sicilia e, per quanto riguarda il voto, l'istituzione di appositi seggi elettorali presso i Consolati Italiani all'Estero.

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La difesa, l’ applicazione ed il potenziamento dello Statuto d’autonomia Siciliano
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L' Autonomia Regionale, prevista dallo Statuto Speciale, rappresenta la maggiore risorsa politico-istituzionale di cui la Sicilia disponga. E' perciò essenziale che i Siciliani difendano lo Statuto Speciale, anche contro le tendenze federaliste che altro non sono che puro e semplice decentramento amministrativo, rivendichino la sua piena ed integrale attuazione e ne richiedano l'ulteriore potenziamento. Per il funzionamento dello Statuto regionale è essenziale il ripristino dell'Alta Corte di Giustizia, unico Organo istituzionalmente deputato a dirimere le controversie Stato-Regione. Tale Organo è stato reso inoperante dalla Corte Costituzionale e ciò ha reso possibile la sottrazione, da parte del Governo Centrale, delle preziose risorse finanziarie di cui la Sicilia avrebbe dovuto disporre:

 • il gettito delle imposte di fabbricazione sui prodotti siciliani,

 • il gettito tributario relativo alle imposte pagate da imprese che operano in Sicilia, ma hanno sede legale fuori dall’Isola, • La mancata corresponsione, che si protrae ormai da diversi anni, del Fondo di Solidarietà Nazionale, da parte dello Stato. Dalla reale attuazione dello Statuto Speciale deriverebbero, per la Sicilia e per i Siciliani, notevoli benefici economici e sociali:

 • L’attivazione degli strumenti necessari per il ripristino di legalità e giustizia (art.31). • La capacità di autofinanziarsi, creare infrastrutture, riequilibrare eli oneri fiscali (artt. 36,37,38).

 • La possibilità di legiferare in materia economica, di revisionare gli Enti Locali, di snellire le procedure burocratiche (artt. 14,15,17). • Una più adeguata regolamentazione delle tariffe dei trasporti terrestri, marittimi, aerei (art. 22).

L'affrancamento del territorio dalla criminalità organizzata.

Il risanamento economico e sociale della Sicilia non potrà aver luogo se non si risolverà il problema dell'ordine pubblico e non sarà ripristinata la legalità a tutti i livelli. Il presupposto di base è la soluzione del problema dell'occupazione ed anche, un maggior controllo del territorio e l'attivazione di speciali corpi anticriminalità possono produrre benefici effetti ma, data la gravità della situazione, non bastano. Il Movimeto Siciliano d'Azione, consapevole che non può esservi alcun rinnovamento politico, economico e sociale senza una coscienza civica ed una equità contributiva, propone l'applicazione di una serie di provvedimenti socio-economici:

 • L’insegnamento obbligatorio dell'educazione civica, in tutti i gradi dell'istruzione scolastica.

 • La riforma del meccanismo di determinazione del reddito, mediante la possibilità, di detrarre dai redditi tutte le spese ed i costi documentati. 

• La facoltà di eseguire "mirati" accertamenti patrimoniali e bancari, purché in linea con la "salvaguardia" della persona, "equilibrati" ed "oculati". 

• Droga, prostituzione, usura, taglieggiamenti: il Partito Siciliano d'Azione chiede con fermezza che, da parte degli Organi preposti, venga intensificata la lotta, indistintamente, a tutte le "attività illecite", mediante decise azioni di "repressione", "accertamenti tributari" e "controlli personali e societari".

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L'inserimento della Sicilia nell'Europa delle Regioni

Il Movimento Siciliano d'Azione ritiene che il Trattato di Maastricht accrescerà il divario economico tra il Nord già ricco ed il Sud, che diverrà sempre più povero ed emarginato, in quanto favorirà le regioni più industrializzate a scapito delle regioni a prevalente vocazione agricola. Basti pensare alla crisi dell'agru- micoltura: è noto come, nell'ambito della politica nazionale ed europea, vengano importati agrumi dal nord Africa a fronte di esportazioni di manufatti industriali del Nord. Il problema è quello dell'attuale mancata presenza della Regione negli organismi decisionali della politica comunitaria. Questo non è solo un problema siciliano; da tutte le parti scoppiano contrasti tra potere centrale ed autonomie locali ed i fatti denunziano che è ormai maturo il tempo dell Europa delle Regioni, che non è sinonimo di separatismo ma di autonomia reale ed effettiva. L Europa che si deve costruire è dunque l'Europa delle Regioni, e non l'Europa degli Stati.

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Il rilancio economico della Sicilia
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• Infrastrutture - Per il rilancio economico dell'Isola sono indispensabili infrastrutture adeguate non solo alle esigenze attuali, ma a quelle future; e non solo dimensioni portuali ed aeroportuali, porti turistici, strade ed autostrade, ma servizi e la qualità degli stessi. Bisogna ragionare in modo diverso: non più tamponare situazioni e problemi che si presentano, ma prevenire gli eventi e programmare le alternative

 • Risorse naturali e tutela dell’ambiente - La Sicilia deve rivendicare il diritto di proprietà sul petrolio e di tutte le altre risorse del suolo e del sottosuolo; si potrà cosi, a buon diritto, rivendicare la defiscalizzazione del prezzo dei carburanti e contrattare tariffe elettriche e diritti relativi agli attraversamenti dei metanodotti. Al diritto sulle risorse naturali si riconnette la tutela dell'ambiente, che si ha il dovere di salvaguardare: non più aria inquinata da impianti obsoleti e produzioni tossiche, o scempi del mare e delle coste da parte di raffinerie incuranti delle normative.

 • Politica del mare - Pur essendo la Sicilia un'isola, dalla classe politica regionale non è stata mai attuata una seria politica del mare. Il mare è una risorsa di primaria importanza non solo per le tradizionali attività di pesca, navigazione, trasporti e turismo, ma perchè può determinare lo sviluppo di piccole e medie imprese e di grandi iniziative industriali e commerciali. Il CENSIS ha evidenziato come ogni lira investita nel settore marittimo produce, nell'arco di due anni, un ritorno economico di sei lire, e ciò rende l'idea di quali benefici e ritorni occupazionali possano derivare alla Sicilia ed ai Siciliani da una efficace politica del mare.

 • Sistema bancario - Il saccheggio del patrimonio bancario dell'Isola, da parte degli Istituti di Credito del Nord, deve essere contrastato con tutti i mezzi legali. Dovrebbe essere altresì prevista una normativa che equipari i tassi di sconto operanti in Sicilia ai livelli del resto d'Italia ed imponga alle Banche Siciliane di reinvestire in Sicilia un'elevata percentuale delle somme raccolte nell'Isola

 • Settori produttivi - Il turismo potrà decollare solo quando i siciliani si renderanno conto che ospitalità, puntualità ed efficienza non richiedono costi addizionali e che il turista contento è la migliore pubblicità. In Sicilia non mancano certo bellezze paesaggistiche e culturali che invoglino il turismo, ma bisogna organizzare il turista, soprattutto nei periodi di bassa stagionalità; un settore da sviluppare è quello del termalismo, nei centri di Sciacca ed Acireale.

Il turismo dovrà essere supportato mediante tariffe di trasporto agevolate che la Regione Siciliana dovrà, sull'esempio della Regione Sarda, imporre alle Compagnie Nazionali e concordare con le Compagnie Estere e dovranno essere predisposte speciali leggi di defiscalizzazione delle attività degli operatori turistici. Qualsiasi intervento sul patrimonio artistico-monumentale si traduce in evidenti benefici di immagine e ritorni economici; il Movimento Siciliano d’Azione si impegnerà per la conservazione, il recupero e la valorizzazione del patrimonio dell'Isola; si dovrà dare spazio ad iniziative private per la gestione dei beni artistici ed incentivare "sponsorizzazioni" di Enti ed Aziende per restauri importanti, come è stato già fatto per il Colosseo e la Cappella Sistina. L'agriturismo deve essere ancor più sostenuto sia quale forma turistica moderna che permette la riscoperta della natura che, soprattutto, quale strumento di reinserimento urbanistico delle campagne e di rivalutazione dei prodotti agricoli siciliani. L'artigianato il recupero ed il rilancio della grande tradizione artigiana dell'Isola può costituire un ulteriore richiamo turistico, oltreché rappresentare un'autonoma occasione di aumento delle esportazioni. Il Movimento Siciliano d’Azione” proporrà particolari forme di studio-apprendistato, sovvenzionate dalla Regione, che consentano, oltreché l'inserimento occupazionale dei giovani, di sostenere economicamente gli artigiani. L'agricoltura e la zootecnia dovranno venir fuori da una crisi che dura ormai da troppo tempo: il Governo centrale e la Regione devono creare i presupposti di sbocco dei mercati, ma gli imprenditori siciliani devono fare il resto; il futuro dell'agricoltura è nell'alta specializzazione e nella trasformazione industriale, laddove cioè è possibile ottenere margini di profitto sicuramente più vantaggiosi. Il Movimento Siciliano d’Azione si impegna a promuovere il consumo dei prodotti siciliani, così da sostenere, e possibilmente incrementare, l'attuale livello occupazionale del settore. L'attuazione del progetto "Soigo zuccherino" consentirebbe la rapida riconversione delle colture non più redditizie, con il parallelo beneficio commerciale per le colture ancora valide, le cui produzioni troverebbero più facile collocazione. L'industria siciliana può e deve trovare nuove prospettive nell'ambito di una nuov dimensione "mediterranea": i nuovi mercati di sbocco sono ormai rappresentati dz paesi del Nord Africa e la dislocazione geografica pone la Sicilia in posizione c netto vantaggio rispetto al resto dell'Europa ma è proprio la realizzazione del proget to Sicilia Zona Franca, che può determinare la svolta industriale della Sicilia.  

Il progetto Sicilia ZONA FRANCA, o “Area di libera impresa

Il Movimento Siciliano d'azione ritiene che la maggior parte dei problemi economici della Sicilia e dei Siciliani possono essere risolti tramite la realizzazione del progetto Sicilia Zona Franca, pertanto intende fame uno dei propri obiettivi prioritari. La Zona Franca, di cui il Movimento Siciliano d'azione si fa promotore, è ben diversa da quanto proposto da altri partiti, e meglio sarebbe indicarla come Area di Libera Impresa: "è un istituto riconosciuto dalle leggi fiscali europee che, in aree o zone ben delimitate, consente abbattimenti tributari e previdenziali a favore delle imprese che vi vanno ad operare". Si tratta di uno strumento innovativo che si differenzia dalle tradizionali Zone Franche perchè non introduce benefici doganali, ma incentivi alla creazione di industrie con conseguente diretto incremento dei livelli occupazionali. Il progetto Sicilia Zona Franca nasce da una precisa logica: attualmente la Sicilia è in una situazione economica fortemente deficitaria ed ha un tasso di disoccupazione fra i più alti d'Italia, può in altri termini essere definita "area svantaggiata". Per potersi concretamente risollevare necessita di condizioni "speciali", che le possono venire offerte, così come per le Fiandre, l'Irlanda, la Scozia, il Galles, la Corsica, dal riconoscimento da parte della Comunità europea del beneficio della Zona Franca.

La coltura del SORGO "alcoligeno ", fonte energetica alternativa per autotrazione

L'inquinamento costituisce uno dei maggiori problemi del mondo moderno; per ridurre le esalazioni venefiche dei gas di scarico da combustione dei prodotti petroliferi molte nazioni, tra cui Svezia e Francia, hanno già definito programmi energetici alternativi basati sull'utilizzo di bio-carburanti agricoli. In tale contesto assume rilevanza, nazionale ed intemazionale, la possibilità di estrarre alcool carburante da cereali e graminacee. Il sorgo zuccherino è una graminacea da cui, al pari della canna da zucchero, è possibile estrarre alcool carburante per autotrazione; la coltura del sorgo zuccherino trova in Sicilia condizioni ben più favorevoli di quelli della canna da zucchero in Brasile. In Brasile la coltura della canna da zucchero e la produzione di alcool carburante, che oggi alimenta la maggior parte delle auto in circolazione nel paese, son diventati elementi trainanti della lotta alla disoccupazione. In Sicilia, dove la disoccupazione ha assunto toni altamente drammatici, la coltura del sorgo "alcoligeno" e la produzione di alcool carburante potrebbero rappresentare una grossa opportunità per risolvere non solo problemi occupazionali, ma anche agricoli ed industriali.